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501. MEMORIA DI EUGENIO MARCHESE AD USO DEI NIPOTI IN PROCINTO DI VISITARE L'ITALIA

Consistenza: 1 memoria
Natura del testo: copia
Tipologia testuale:
Luoghi: Genova dal porto fino a Voltri
Estremi cronologici:
Abstract: Marchese scrive per i nipoti, in procinto di partire per l'Italia, una sorta di itinerario che dovranno compiere a Genova, ripercorrendo quelli che erano stati i luoghi della sua giovinezza. Descrive le principali delegazioni che toccheranno partendo dalla zona del porto fino ad arrivare a Voltri, dove l'autore ha vissuto per diversi anni. La descrizione dei luoghi talvolta risveglia fatti e aneddoti dell'infanzia.
Soggetti: Emigrazione, Genova, famiglia

502. FONDO PICCARDO-BOLLERO

Consistenza: 2000 carte circa, divisi tra lettere, diari e memorie
Natura del testo: copia
Tipologia testuale: Lettere
Luoghi: Genova; Cassano Spinola
Estremi cronologici:
Abstract: Si tratta di un fondo familiare complesso, difficilmente collocabile in una macro sezione. Vi sono infatti argomenti ricorrenti quali corrispondenza amorosa, seconda guerra mondiale, storia della scuola, infanzia, messaggi encomiastici, storia dell'arte. L'articolato intreccio di parentele è ben descritto nell'albero genealogico allegato al fondo.
Soggetti: Amore, Seconda Guerra Mondiale

503. MEMORIE SERRA

Consistenza: 3 quaderni (30 pagine circa cadauno)
Natura del testo: copia
Tipologia testuale: Memoria
Luoghi: Nocera, Capua, San Canziano, Susegana, Monte Zevio, Monte Zomo, Brenta
Estremi cronologici: 1915-20
Abstract: L'autore ripercorre la propria esperienza bellica durante la Prima guerra mondiale, dall'arruolamento volontario sino al congedo nel 1920. Emerge il contesto della vita di trincea e in particolare il ruolo svolto nel reparto dei bombardieri (tecniche di tiro, portata pezzi, balistica, linguaggio cifrato). Racconto delle alterne fortune della campagna bellica (Caporetto, ritirata, Vittorio Veneto), un riferimento rapido all'effetto dei gas. Caratteristica interessante dal punto di vista della scrittura: la memoria consta di tre differenti elaborati che descrivono in forma differente i medesimi avvenimenti. Si registra per esempio una crescente enfatizzazione ed una maggiore ricorso ad apparati iconografici nella versione più recente.
Soggetti: Prima guerra mondiale, trincea

504. FONDO MALPENGA

Consistenza: 3 diari e 3 documenti amministrativi
Natura del testo: copia
Tipologia testuale: Diario
Luoghi: Bengasi, Polonia, Ucraina, Vorošilovgrad,Ostrogozhsk, Karcov, Merefa, Gomel, Minsk, Brest, Vienna, Tarvisio, Bologna, Fallingbostel, Wilstedt, Tvulptsted, Braunschweig, Topingen
Estremi cronologici: 1937-1948
Abstract: "Il fondo comprende tre diari scritti da Francesco Malpenga. Nel primo, molto sintetico, annota eventi di carattere generico (partenza, sbarco a Bengasi, sfilata militare, tipologia di impiego sul terreno e infine indirizzi di persone in Italia); lo stile è ermetico, minime annotazioni in ordine cronologico. Nel secondo quaderno racconta l'esperienza militare dal 1942: richiamato in fanteria a gennaio, dopo il periodo di istruzione, parte per la Russia (18/06/1942). Descrive gli eventi, i luoghi, la vegetazione osservati durante il viaggio di avvicinamento in treno al fronte russo. Interessante riferimento alla precedente esperienza in Libia con similitudine tra l’avvicinamento all’Oltremare (quasi repentino da un vecchio mondo ad un nuovo mondo) all’avvicinamento al fronte russo, più macchinoso, più graduale, attraverso territori ostili e città bombardate. Al fronte l’occupazione dello scrivente è il carico / scarico delle merci sugli autocarri. Le condizioni di lavoro sono difficili e faticose: il clima rigido e i bombardamenti aerei accompagnano le giornate dei militari, mancano il conforto religioso e il calore delle famiglia oltre alle elementari condizioni igieniche e al cibo. Nel gennaio del'43 i russi sfondano il fronte: Malpenga, come gli altri soldati, fugge senza sapere bene come muoversi. Riceve assistenza dal comando tedesco che fornisce uno scarso rancio e organizza gli spostamenti. Il rientro in Italia è lungo, solo ai primi di Aprile del ‘43 giunge a Tarvisio dove lo attende ancora un periodo di quarantena, lontano da casa ma almeno in ozio, pulito e rifocillato. Il terzo diario è composto da 25 fogli e riprende la narrazione della vita militare da quando, il 21 maggio del 43, è in servizio a Rovigo. Lo spirito che lo anima è molto cambiato, lamenta uno stato di malessere interiore che lo spinge a cercare conforto nell'alcol, a volte nella preghiera. Si trova a San Giovanni in Persiceto quando giunge notizia del colpo di stato che abbatte il regime fascista e poi dell'armistizio. La prima reazione festosa è seguita dalla consapevolezza che i tedeschi siano un pericolo: il 9 settembre viene catturato, rifiuta di unirsi ai tedeschi quindi, caricato su un treno merci, è condotto in Germania nel campo di Fallingbostel. Capisce subito che lo aspetta una vita di stenti ma è determinato nell'essere fedele alla ""Patria della Storia e della Maestra"". Il lavoro stressante in una fabbrica di estrazione dello zucchero dalla barbabietola, ha come vantaggio di poter ricavare energie dallo zucchero e dalla melassa che riesce a trafugare. A febbraio del '44 nuova occupazione: riconvertire una fabbrica inattiva. La fame torna prepotente, cerca sollievo cucinando qualsiasi scarto trovato e raccontandosi con gli altri prigionieri, le ricette tradizionali delle rispettive famiglie. Finita la riconversione la nuova mansione è la costruzione di aerei. Solo a settembre le condizioni di vita migliorano leggermente, riceve pacchi e i tedeschi sono meno pressanti, in compenso cominciano i bombardamenti. Agli inizi del '45 si trova a Braunschweig, in una fabbrica semi distrutta deve pulire i mattoni dalla calce. Il 22 aprile i tedeschi si arrendono. Il 18 maggio Francesco si presenta al lager dove rimane almeno fino a ferragosto, fa il giardiniere e ha la possibilità di nutrirsi, vestirsi in maniera adeguata. Al campo, grazie anche alla presenza massiccia di ufficiali, si svolgono attività culturali, dibattiti e attività sportive e ricreative. Tuttavia l'attesa per il rimpatrio è logorante."
Soggetti: Libia, Seconda guerra mondiale, Russia, freddo, ritirata, bombardamenti, malattie, pidocchi, caduta fascismo, Internati militari Italiani, prigionia, fame, cibo

505. EPISTOLARIO DAMELE

Consistenza: 148 lettere, 4 pagelle, 1 ricevuta di pagamento retta scolastica, 1 foto, 1 ritaglio di giornale
Natura del testo: copia
Tipologia testuale: Epistolario corresponsivo
Luoghi: Genova, Carcare
Estremi cronologici: 1915-1919
Abstract: L'epistolario rappresenta uno scorcio interessante di come è vissuta la guerra da una famiglia della borghesia genovese: il giovane Mario frequenta il Collegio delle Scuole Pie di Carcare e intrattiene una fitta corrispondenza con la madre e le sorelle rimaste a Genova. Al tema del distacco familiare patito dal giovane che emerge soprattutto nelle prime missive, si unisce la discussione sugli eventi di guerra. Benchè qualche notizia giunga in collegio tramite gli insegnanti e la lettura del Corriere dei Piccoli, Mario chiede informazioni aggiornate anche ai parenti. La guerra diventa quindi uno dei principali argomenti di confronto. Correda l'epistolario un interessante apparato iconografico (aviazione).
Soggetti: Prima guerra mondiale, famiglia, propaganda pattriottica

506. FONDO FILZI/BATTISTI

Consistenza: 150 lettere circa
Natura del testo: copia
Tipologia testuale: Lettere
Luoghi:
Estremi cronologici: 1916-1936
Abstract: Il fondo comprende lettere scritte (nel periodo compreso tra le due guerre mondiali) da bambini e scolarasche alla vedova di Cesare Battisti, Ernesta, e alla mamma dei fratelli Filzi, Amelia. Entrambe hanno subito la perdita di congiunti, martiri irredentisti e per questo, nell'immaginario collettivo, diventano figure santificate ed idolatrate a cui rivolgersi per consolarle o per chiedere raccomandazioni o per avere delle foto degli eroi. Si riscontrano tre tipologie di lettere dominanti: una in cui è il maestro a scrivere a nome dei ragazzi, una in cui il maestro scrive e i ragazzi controfirmano e infine quella in cui il maestro detta e i bambini scrivono.
Soggetti: Irredentismo, fascismo

507. MEMORIA PONTICELLI

Consistenza: 1 memoria con alcune foto e cartoline e 7 lettere
Natura del testo: copia
Tipologia testuale: Memoria
Luoghi: Molino del Piano, Sieci, Camporgiano
Estremi cronologici: 1920-1948
Abstract: L'autrice racconta alcuni episodi della sua infanzia trascorsa nel paese di Molino del Piano (FI). Non segue un ordine cronologico: i ricordi sembrano affiorare in maniera estemporanea e spaziano dallafamiglia, alla scuola, ai giochi, alla vita religiosa e anche politica del paese. Alla narrazione di alcuni avvenimenti accompagna la descrizione di personaggi importanti o per il suo paese o per la sua vita. La figura della domestica è particolarmente ben tratteggiata. Nel dattiloscritto sono state inserite alcune foto di familiari e cartoline del paese. Accompagnano la memoria alcune lettere scritte da persone che, avendo condiviso l'infanzia con la Ponticelli, ringraziano del tuffo nel passato reso possibile dalla lettura del suo testo.
Soggetti: Famiglia, scuola, cure mediche, automobile, fascismo, gioco, vita di paese

508. FONDO ERIZZI GIGLIO

Consistenza: 180 tra cartoline in franchigia e lettere
Natura del testo: originali
Tipologia testuale: cartoline in franchigia
Luoghi: Battaglia Monte Vodice maggio 1917
Estremi cronologici: 1915-1918
Abstract: Il fondo raccoglie le molteplici corrispondenze dal fronte che numerosi soldati inviavano alla benefattrice Bianca Giglio Erizzi, madrina di guerra. Dalle missive emergono richieste di aiuti materiali, ringraziamenti, promesse di preghiere, informazioni sulla vita in zona di trincea. Le lettere sono altresì utili per indagare i rapporti di genere nella Prima guerra mondiale. Gli scriventi sono diversi, solo in alcuni casi è possibile riscontrare nuclei maggiormente omogenei di flussi postali; tra questi si segnalano le missive di un emigrante italiano in Argentina, poi pilota aviatore (Francesco Acqua, classe 1897), abbattuto in un duello aereo.
Soggetti: Prima guerra mondiale, pacchi, corrispondenza, genere, freddo, madrinaggio

509. FONDO GAZZANO

Consistenza: circa 500 tra lettere, cartoline, fotografie e documenti vari
Natura del testo: originale
Tipologia testuale: Lettera
Luoghi: Vallecrosia, Latte, Ventimiglia, Pola, Forlì, Novi Ligure, Regia Nave Vittorio Veneto, Ungheria, Cecoclovacchia, Bulgaria, Mentone
Estremi cronologici:
Abstract: La documentazione riguarda sostanzialmente 3 nuclei: NUCLEO 1: Prima guerra mondiale. Il caporale Candido Oreste Gazzano del 91° fanteria (Brigata Basilicata), originario di Vallecrosia (allora provincia di Porto Maurizio, oggi provincia di Imperia), scrive alla cugina-fidanzata Secondina Caterina Lercari a Latte (Ventmiglia, allora provincia di Porto Maurizio), sua futura moglie. La parte più consistente di questo nucleo ha gli elementi tipici del carteggio amoroso. Le missive scritte da Secondina sono assai poche tra quelle conservate. Per quanti riguarda l'aspetto sentimentale, nel fondo si possono incontrare anche altre corrispondenze di soldati dirette a Secondina. In particolare quelle di un altro cugino (Gio Batta Lercari) e di un altro pretendente (Secondo Maccario, che nel 1916 le scriveva "TAMO"). Candido in realtà scrive molto spesso alla famiglia intera di lei, alternando tra i destinatari la madre (Vincenza Lercari) e il padre (Pasquale Lercari). Anche un fratello di Secondina (Giovanni?) è impegnato in guerra sul fronte albanese. Candido fosse stato chiamato alle armi a guerra in corsa (le prime corrispondenze dal fronte sono del 1916 e riguardano un verosimile periodo di addestramento ad Abbiate Guazzone- Varese) e, nonostante tutto, sembra sia rimasto in posizione secondaria almeno fino al luglio del 1917 (come lui stesso dirà, “fuori dal pericolo”). Ancora dopo Caporetto troviamo alcune sue corrispondenze ma è assai probabile che poco dopo sia caduto prigioniero (durante la ritirata?). Questi particolari sono da approfondire.Ad ogni modo lo ritroviamo nel giugno del 1918 prigioniero in Ungheria, a Somorja, addetto ai lavori nei campi “presso il signor Adolf Erlich”. Liberato subito dopo la guerra, rimane comunque in servizio anche nel 1919. Sembra dalla corrispondenza che Secondina sia persino andata fino ad Ancona nella speranza di incontrarlo (di rientro dalla prigionia, infatti, Gazzano manda una cartolina per dirle che è sbarcato in città). A corredo: alcune fotografie di soldati in divisa e di un gruppo del 91°; foto di Candido in divisa e di Secondina.Il passaporto di Secondina per la Francia, con foto ritratto; la “tessera di frontiera” per la Francia, del 1922. NUCLEO 2: Seconda guerra mondiale. Un secondo nucleo di corrispondenze (più consistente del primo) sembra riguardare soprattutto Ersilio Gazzano (nato il 10-2-1922, arruolato in Marina il 19-1-1942 per una fermia di 28 mesi), figlio di Candido e Secondina, motorista navale sulla Vittorio Veneto. Parte della corrispondenza è costituita dalle lettere e dalle cartoline che il padre Candido inviava la figlio. Diverse cartoline di propaganda presenti nel fondo.Le lettere che Ersilio riceve da vari mittenti (sia parenti in Liguria, sia amici conterranei dislocati in vari corpi/località) sono assai significative anche per ricostruire le vicende e i sentimenti della popolazione dell’estremo ponente ligure nel periodo bellico: bombardamenti aerei su Ventimiglia, inaugurazione della stazione ferroviaria di Ventimiglia, occupazione di Mentone, fortuna e disgrazie della comunità, i raccolti e il clima. Tra le tante missive: interessante il biglietto postale in franchigia di un amico, militare a Pola nel 1943, che racconta di come ha contratto la pleurite e la successiva ospedalizzazione; una cartolina postale militare con esempio di mail art (un cappello da alpino, Garessio 17-12-1942). Altre lettere sono invece inviate da Pasqualino Gazzano, il fratello di Ersilio, di fatto colui che ha conservato la documentazione sino alla sua morte. In una lettera del giugno 1942, diretta al fratello, Pasqualino comunica i voti che ha ricevuto in pagella, dichiarandosi egli stesso "il primo della classe". Da segnalare una cartolina del 21 ottobre 1944 dell'Ufficio Notizie di Genova - Arcivescovato di Genova - Ufficio Informazioni e Ricerche - Piazzetta Invrea o nero. Probabilmente la famiglia chiedeva notizie di Ersilio dopo l'8 settembre 1943.Nel dopoguerra Ersilio lavorerà in un'autofficina a Levico (Trento) - autorimessa Toselli, lavoro che in realtà svolgeva anche da borghese prima della guerra a Bordighera. A corredo: ricevute pagamenti tasse; un numero della rivista fascita "L'amico della Gioventù" (n. 5 – Rivista illustrata per gli studenti, 1943). Altro materiale: un interessante volantino di propaganda politica del PCI, stampato a Sanremo (immediato dopoguerra) sulle battaglie sociali del partito in campo sociale e lavorativo. NUCLEO 3: Pasqualino Gazzano, nel dopoguerra sarà a lungo segretario della sezione del PCI di Vallecrosia. Interessante lettera di Gazzano a “U curtu”, capo partigiano della zona intemelia, sul tema occupazione di Praga. Nel dopoguerra Candido e Pasqualino orologiai, Ersilio lavora in autorimessa Toselli. La corrispondenza di Pasqualino con donne dell’est scaturiscono da annunci sul giornale. Pasqualino, cresciuto dai salesiani. Interessante un nucleo di corrispondenza degli anni Sessanta-Settanta. Generato da diverse amicizie di penna di Pasqualino e riguardanti il mondo sovietico. In particolare, l'amica cecoslovacca scrive in un ottimo italiano e racconta a Pasqualino comunista cosa significasse davvero vivere in un paese comunista (Praga, 1969). L'altra amica di penna è tale Marie Petrova Smolianska che scrive a Pasqualino (in francese) nel 1965. Lettere scritte in russo. NUCLEI AGGIUNTIVI: 1) Periodici sparsi anni fascismo, primo dopoguerra. 2) 217 cartoline postali indirizzate a Eugenio Chiarini, esattore delle tasse della cassa di risparmio di Bologna, durante la prima guerra mondiale presso ufficio notizie. Non si capisce il collegamento tra queste cartoline e il fondo Gazzano ma appartenevano allo stesso archivio, forse donate a Gazzano alla morte di Chiarini.
Soggetti: Prima guerra mondiale, Amore, Seconda guerra mondiale, Prigionia, lavoro nei campi, comunismo

510. FONDO BERTONE VASSALLO

Consistenza: 253 lettere (di cui 137 di Eugenio e 116 di Adele)
Natura del testo:
Tipologia testuale: Lettera
Luoghi: Tripoli, Calizzano, Pancalieri, Torino, Bormida
Estremi cronologici: 1907-1912
Abstract: Epistolario amoroso incrociato. Si scambiano parole affettuose, pensieri d'amore. L'amore è il filo conduttore, sentimento dichiarato da Eugenio il 9 marzo 1907. Eugenio fa riferimento ai luoghi: Torino (poco amata), Pancalieri ('brutto' paese di monotona pianura). Rimpiange il suo paese natio. Le lettere risultano ripetitive: le lodi, le richieste di notizie, la malinconia, le condizioni atmosferiche avverse che ostacolano gli spostamenti in bicicletta di Eugenio, qualche cenno al suo lavoro. Molta apprensione per il fratello che si trova a Tripoli. Le ultime lettere (1912) di Eugenio contengono: ripetute conferme circa la dote di Adele, preoccupazione sulle spese da affrontare e la speranza che il suo stipendio possa garantire una vita dignitosa alla futura moglie. Molta preoccupazione per il giudizio paterno circa il suo matrimonio (le pressioni per la dote sono soprattutto sue). Del carteggio fanno parte 10 lettere a Virgilio Vassallo, militare di carriera impiegato a Tripoli (7 sono di Eugenio, 1 della mamma, 1 della cugina Battistina, 1 dell'amico Giovanni). Queste lettere sono interessanti. Il fratello Eugenio incita Virgilio a combattere da valoroso; fa le lodi ai combattenti che fanno onore all'Italia; dichiara che avrebbe intrapreso volentieri la carriera militare (se non avesse già conosciuto Adele). Si informa sui cobattimenti e sulle condizioni fisiche di Virgilio, dopo il ferimento in battaglia e la permanenza in ospedale (4 giugno 1912) e nella reggia di Caserta. Parla spesso di Virgilio nelle lettere ad Adele e per lui rimanda più volte le nozze, per non rinunciare alla sua presenza. La mamma supplica Virgilio di non partire per Tripoli. L'amico vorrebbe raggiungerlo 'per sentire le melodie della guerra' e procurarsi meriti per il paradiso uccidendo tanti turchi. La cugina elogia Virgilio per il valore dimostrato in battaglia. Impiortante: una lettere inviata da Eugenio al signor Bertone Giovanni (padre della sposa) e una lettere del signor Bertone (18 maggio 1912) ad Eugenio sulla questione dote. il 9 settembre 1912 Eugenio affermma di scrivere l'ultima lettera da fidanzato. Si sposerà con Adele il 12 settembre 1912. Eserciterà la sua professione anche a Genova come si evince da un biglietto da visita rinvenuto tra le lettere.
Soggetti: Guerra di Libia, Amore

511. Epistolario amoroso Romolo S.-Domenica G. (1940-1948)

Consistenza: 124 missive (106 di Romolo, 18 di Domenica)
Natura del testo: ORIGINALI
Tipologia testuale: LETTERA
Luoghi: Campomorone, Savigliano, Magliano, Gazzolo, Ceva, Cuneo, Garessio, Pieve di Teco, Gorizia, Bolzano
Estremi cronologici: 1940-1948
Abstract: Epistolario amoroso che si snoda nel periodo fra la Seconda guerra mondiale e il primo dopoguerra. Tema dominante è rappresentato dalle problematiche familiari relative al rapporto fra i due fidanzati, Romolo e Domenica. Destinati a rimanere a lungo lontani (Romolo nel 1944 sarà anche prigioniero in Germania), le lettere restituiscono le ansie della lontananza, soprattutto da parte di Romolo, sempre attento a fare continue raccomandazioni a Domenica su come comportarsi, perfino su come parlare, vestirsi e sedersi a tavola. L'epistolario si sofferma a lungo sul possibile matrimonio. Da evidenziare i riferimenti abbastanza espliciti alle necessità di Romolo di avere rapporti intimi con Domenica.
Soggetti: Seconda guerra mondiale, servizio militare, amore

512. EPISTOLARIO BURIONI (1941-1942)

Consistenza: totale carte 25 (4 Lettere, 4 BPFA [Biglietto Postale Forze Armate],17 CPFA [Cartolina Postale Forze Armate])
Natura del testo: COPIA
Tipologia testuale: LETTERE
Luoghi: Chiusa Pesio (CN), Mondovì, Russia
Estremi cronologici: 1941-1942
Abstract: Ventenne genovese di famiglia operaia scrive ai genitori descrivendo la sua esperienza di recluta in addestramento e poi di componente della Divisione Cuneense impegnata nella campagna di Russia. Disperso nel gennaio del 1943 dopo l'ultima lettera conservata, del Natale 1942, nella quale racconta nei minimi dettagli il pranzo di Natale coi commilitoni. Nella corrispondenza accenni alle condizioni ambientali e igieniche, richieste pressanti di sigarette e tabacco, manifestazioni di preoccupazione per la sorte dei congiunti in rapporto alle ripetute ondate di bombardamenti alleati su Genova.
Soggetti: II Guerra Mondiale, Campagna di Russia, ARMIR, Alpini, URSS

513. FONDO VIANI

Consistenza: 1029 missive (con alcuni documenti allegati); 5 buste; 2 fotografie Perù (s.d.); 1 memoria di viaggio 1914-1915 (67 pp. + altri appunti); 1 passaporto di G.B. Viani (1920); 1 certificato di deposito (1917); 1 mappa di Buenos Aires (s.d.); 1 biglietto di viaggio di G. B. Viani Callao-Genova (1920).
Natura del testo: COPIA
Tipologia testuale: LETTERE
Luoghi: Villa Viani (Imperia); Cerro de Pasco (Perù)
Estremi cronologici: 1860-1969
Abstract: L’archivio restituisce le vicende della famiglia Viani. Figure principali Anacleto Viani, il primo ad essere partito per il Perù (oggi a Lima una via lo ricorda per le sue opere in favore della popolazione) e il fratello Giovan Battista (detto Giobatta o Baciccin), classe 1881, nato a Villa Viani, ultimogenito di quattro figli maschi di una famiglia benestante. Baciccin fu in Perù in due momenti diversi: una prima volta tra il 1915 e il 1920 e poi, una seconda volta, tra il 1927 e il 1947. La sua memoria e le sue lettere raccontano moltissime cose: dal viaggio attraverso l’Atlantico tra gente di varia provenienza sociale e nazionalità (tra cui anche qualche signora «disinvolta» e perfino un prete «disinvolto») all’impatto con l’ambiente sud-americano, dalle condizioni di vita degli emigranti nell’America Latina nei primi decenni del secolo scorso ai riflessi che i grandi fatti della storia ebbero sia sulla vita della famiglia di Baciccin sia sulla situazione italiana e internazionale: le guerre mondiali, i regimi totalitari, ma anche l’eco della colonizzazione italiana nel Corno d’Africa e, più generalmente, riferimenti ai problemi economico-sociali di un mondo sconvolto da grandi mutamenti.
Soggetti: Emigrazione

514. Epistolario famiglia Briasco

Consistenza: 300 carte circa
Natura del testo: originale
Tipologia testuale: epistolario
Luoghi: Genova
Estremi cronologici: 1890-1910
Abstract: La maggior parte delle lettere conservate in questo epistolario si riferiscono a scritture infantili che rispondevano ad un modello “cerimoniale” che, i tre figli Silvio, Ines ed Elisa inviavano dal collegio ai loro genitori.
I bambini nonostante fossero alle prime armi con la scrittura padroneggiavano piuttosto bene la sintassi e la morfologia del testo probabilmente perché la loro formazione scolastica era piuttosto alta. Infatti, non solo scrivevano in lingua italiana ma spesso anche in lingua francese.
La conservazione di queste lettere e non di altre potrebbe non essere stata casuale, questo perché la famiglia Briasco in quegli anni fu colpita dalla tragica scomparsa di Ines ed Elisa che morirono a distanza di pochi anni colpite da gravi malattie che d’altronde nel XIX rappresentavano una tra le prime cause di morte.
Oltre alle lettere inviate ai genitori dai tre figli, tra le fonti contenute in questo epistolario ritroviamo: le fatture relative ai pagamenti delle visite e alle prescrizioni mediche, la documentazione relativa alle spese sostenute per i diversi lavori eseguiti alla tomba di famiglia, per l’acquisto dei fiori e per le incisioni che sono state fatte dallo scultore sul marmo delle lapidi. Sono presenti anche molte lettere di condoglianze inviate alla famiglia per la perdita delle due figlie e numerose ricevute di pagamento per quote edili.
Soggetti: vita familiare, lavori edili domestici

515. Archivio Pietro Chiesi (1899-1982)

Consistenza: 59 lettere; 15 cartoline postali illustrate; 1 cartolina postale; 6 fotografie; 6 giornali più ritagli; 3 pubblicazioni; 27 documenti vari: 7 cartoline vuote
Natura del testo: Copia
Tipologia testuale: epistolario
Luoghi: Lipari, Genova Bolzaneto
Estremi cronologici: 1889-1982
Abstract: L'archivio è composto da 75 missive e da documentazione varia, soprattutto documenti amministrativi. Le missive fra Chiesi - infermiere in vari ospedali psichiatrici genovesi - e la moglie descrivono l'esperienza del confino fascista durata pochi mesi fra il 1926 e il 1927: vengono descritti luoghi ed abitanti dell'isola, condizioni di vita in esilio. scrivoo anche le figlie al padre, raccontando vicende familiari e personali legati alla scuola e al lavoro.
Soggetti: Fascismo; confino

516. DIARIO SANDRO GAMMA (1943-1944)

Consistenza: 1 diario (24 fogli dattiloscritti); 1 lettera
Natura del testo: copia digitale
Tipologia testuale: diario
Luoghi: Torino, San Marco (Foggia), Lecce, Salice, Guagnano, Manduria, San Severo
Estremi cronologici: 1943-1944
Abstract: Il fondo si compone di due documenti: un diario e una lettera.

La lettera manoscritta è opera di Sandro Gamma ed è indirizzata Gianni Figari, spedita da Torino il 19 gennaio 1949. La lettera accompagna un plico contenente il diario di guerra dell’autore che decide di condividerlo con il suo amico ed ex commilitone allo scopo di rinsaldare il loro legame e rievocare i momenti passati insieme sotto le armi.

Il diario abbraccia un tempo del racconto che va dall’8-9-43 al 29-3-44. Il testo è dattiloscritto ed è una riproduzione fedele dell’originale. A tal proposito scrive l’autore: “È scritto in una forma che lascia molto a desiderare, sono frequenti le ripetizioni e non mancano le contraddizioni. Ad ogni modo l’ho ricopiato fedelmente, senza modificare nulla”.

Il diario inizia con l’Armistizio, che coglie l’autore e i suoi compagni d’arme mentre questi si trovano di stanza a San Marco (Foggia). In principio si parla della notizia dell’Armistizio e delle possibili conseguenze. Segue l’arrivo dei tedeschi e la fuga dell’autore insieme con il gruppo di militari. I fuggiaschi hanno problemi nell’approvvigionamento di cibo e di vestiario borghese.

L’autore ha quindi attacchi di febbre malarica e viene ricoverato. Scrive pertanto la successiva parte del diario dal letto d’ospedale. Si riscontrano descrizioni degli spazi nosocominali e degli altri pazienti; la visita di una donna borghese recante doni ai malati; riferimenti a stati depressivi: “mi viene tanta nostalgia e voglia di piangere”.

Dall’ospedale si percepisce la vicinanza del fronte: “si sentono spesso, non molto lontane, delle grandi esplosioni, cannonate ed apparecchi. La guerra è vicina”. Riferimenti alla natura della guerra: “purtroppo siamo in piena guerra civile”. Il gruppo di militari era rimasto nei pressi dell’ospedale e faceva visita all’autore, ma dopo alcuni giorni i soldati decidono di partire verso nord. Rimarrà con l’autore soltanto Gianni Figari, futuro destinatario della lettera con annesso diario.

Uscito dall’ospedale viene richiamato all’armi insieme con il compagno Figari per servire dell’esercito badogliano. Intruppati, partono alla volta di Lecce. Segue vita regolare, a tratti monotona. Giunge la notizia del bombardamento di Torino, apprensione per i famigliari. Il diario non è completo e si arresta al 29 marzo 1944.
Soggetti: seconda guerra mondiale; armistizio; ospedale

517. Memoria di guerra (1915-1917) e diario di prigionia (1917-1918)

Consistenza: 161 pagione (Memoria); 80 pp. (Diario di prigionia)
Natura del testo: Originale
Tipologia testuale: Memoria e diario
Luoghi: campo di concentramento di Theresienstadt (Boemia)
Estremi cronologici: 1915-1918
Abstract: Dopo gli iniziali entusiasmi bellici di stampo dannunziano, la memoria di guerra descrive dettagliatamente la vita al fronte non tacendo gli orrori dei militari morti e feriti, oltre a critiche nei confronti di alcuni superiori. Venne composta a partire dal febbraio 1918 dopo essere stato fatto prigioniero in seguito a ferimento e trasferito nel campo boemo di Teresinstadt. In prigionia Vincenzo Fumagalli scrisse il diario e cerca di non abbrutirsi studiando anche le lingue e mantenendo la mente impegnata. Assiste al passaggio degli aeroplani italiani che nell'agosto 1918, capeggiati da Gabriele d'Annunzio, volano su Vienna lanciando manifestini di propaganda. Liberato nel 1918 e ritornato a casa, gestì un'impresa di famiglia. Nel 1936 fu richiamato alle armi per la guerra d'Africa. Arrivò fino al grado di Generale.
Soggetti: Grande Guerra, prigionia

518. DIARIO TIROCINANTI

Consistenza:
Natura del testo: ORIGINALE E COPIA
Tipologia testuale: diario
Luoghi: Genova
Estremi cronologici: 1938
Abstract: Verosimilmente è il diario di un funzionario scolastico di Genova chiamato a verificare lo svolgimento del tirocinio di alcune candidate al ruolo di insegnanti elementari. Riferimenti ai tirocini in classe, alla missione educatrice e a celebrazioni del regime che coinvolgono le scuole elementari. Per datarlo è utile il riferimento alla ricorrenza del 16° anniversario della Marcia su Roma, quindi 28 ottobre 1938. Altro marcatore temporale è la citata morte del papa Pio XI, 10 febbraio 1939. Tono celebrativo e ampollosa retorica pro regime.
Alcuni temi: il duce salvatore contro gli scioperi che avevano rovinato l’Italia; riferimenti alla celebrazione della Marcia su Roma da parte dei bambini della scuola elementare; mobilitazione dell’infanzia; riferimento alla ricorrenza della vittoria della grande guerra; celebrazione piazza della Vittoria a Genova con monumento ai caduti, riferimento ai mutilati; riferimenti al significato simbolico del tricolore.
Accanto a questi temi compaiono riflessioni sul mestiere dell’insegnante elementare nel contesto del regime fascista; riflessioni pedagogiche; lavori in classe, preparazione delle lezioni; riferimenti religiosi: angelo custode, don bosco, pasqua; aforismi legati alla scuola, frase di Gentile, Mussolini, padre Gemelli, Montessori; parte interessante legata alla storia di Balilla; Re Magi.
Soggetti: SCUOLA; FASCISMO

519. EPISTOLARIO CRAVIOTTO

Consistenza: 9 lettere, 1 busta, 1 cartolina postale in franchigia
Natura del testo: copia digitale
Tipologia testuale: lettera
Luoghi: Genova, Loano, Dunkerque, Baltimora, Isola di Wight, Queenstown, Dublino, Loano, Albenga, Lisbona
Estremi cronologici: 1872-1917
Abstract: Il fondo è composto da 9 lettere e 1 cartolina postale in franchigia, tutti riconducibili alla famiglia Craviotto di Loano ma riguardanti due ambiti diversi. Mentre le lettere (1872-1881) ruotano sostanzialmente intorno a questioni famigliari e imprese navali, la cartolina riguarda la Prima guerra mondiale. I documenti riguardano questioni legate al mondo nautico di fine Ottocento, rotte e affari di una famiglia ligure legata al mare. Altri temi: fallimento di un’impresa nautica; scarico di un mercantile partito da Genova per Dunkerque; naufragio della nave Battistina presso l’Isola di Wight il 28 dicembre del 1876, equipaggio salvo ma carico disperso. Interessante aspetto linguistico (termini marinareschi).

La cartolina della Prima guerra mondiale è stata scritta da un capofuriere il 10 marzo 1917 ed è indirizzata ad un famigliare, verosimilmente la moglie, Giu Picassi-Craviotto. Nella lettera rassicurazioni per il buon stato di salute, informazioni sui prossimi spostamenti, indicazioni per una domanda al Ministero della guerra, saluti affettuosi.
Soggetti: mare; guerra; famiglia; naufragio; affari, navi

520. EPISTOLARIO REVELLO LUIGI

Consistenza: 10 CP, 1 FOTO, 2 DOCC.
Natura del testo: copia digitale
Tipologia testuale: cartolina
Luoghi: Firenze, Sud Tirolo, Brennero, Vipiteno, Innsbruck, Recco
Estremi cronologici: 1916-1919
Abstract: Il fondo è costituito da 10 cartoline postali (illustrate, quasi tutte con timbro posta militare) inviate dal soldato Luigi Revello (112a batteria da montagna) tra il 1916 e il 1919 alla sorella e al fratello originari di Recco (frazione Megli). Fatta eccezione per due cartoline spedite da Firenze, il nucleo principale della corrispondenza riguarda il servizio militare svolto da Luigi tra il 1917 e il 1919 e rappresentano una testimonianza indiretta dell’occupazione italiana della porzione meridionale del Tirolo alla fine del conflitto. Interessanti paesaggi montani. Le cartoline contengono soltanto saluti ai famigliari. Il fratello Agostino è cannoniere a Brindisi a bordo di un cacciatorpediniere.
Soggetti: prima guerra mondiale

521. DIARIO SANITARIO DI BORDO VAPORE "AMERICA"

Consistenza: 1 diario (150 pp. circa)
Natura del testo: copia digitale
Tipologia testuale: diario
Luoghi: Genova, Santos, Rio de La Plata; Rio de Janeiro; Buenos Ayres; San Vincenzo di Capo Verde; Barcellona; Napoli; Brasile; Montevideo; Uruguay
Estremi cronologici: 1891-1896
Abstract: Si tratta del registro prescritto dalla Convenzione sanitaria degli stati dell’America del Sud e relativo al vapore italiano “America”. È compilato da diversi medici, principalmente dal dottor Giacomo Silvio Richeri. L’intitolazione originale “Libro Terzo” fa presumere l’esistenza di altri diari andati perduti.

Il documento è costituito da un quaderno a righe di 150 pagine e descrive i numerosi viaggi effettuati da Genova al Sud America tra il 1891 e il 1895. Si tratta di un diario di bordo periodicamente vistato e controllato dalle autorità sanitarie portuali sudamericane. A questo seguono alcune pagine riguardanti i viaggi del vapore “Re Umberto” nel 1896.

Nel diario è possibile incontrare numerosi temi. Descrizione dello stato fisico dei migranti sottoposti a visita medica. Descrizioni dettagliate delle condizioni fisiche dei passeggeri, delle problematiche riscontrate, delle cure utilizzate. Descrizioni di interventi clinici, casi di infezioni (vaiolo, morbillo, difterite), incidenti traumatici, quarantene, vaccinazioni. Numerose annotazioni relative a bambini malati, donne in gravidanza, parti. Annotazioni relative a decessi a bordo, descrizioni di autopsie e rilascio in mare dei cadaveri.
Soggetti: medico; migranti; nave; malati

522. DIARI MARCO PAGLIANO

Consistenza:
Natura del testo:
Tipologia testuale: diario
Luoghi: Napoli; Spagna; Etiopia
Estremi cronologici: 1935-1946
Abstract: Il fondo si compone di due diari suddivisi in 18 quaderni scolastici. L’autore è un giovane studente napoletano. Il diario più voluminoso era stato concepito per commentare l’iniquità delle sanzioni all’Italia fascista e la capacità di quest’ultima di resistervi. L’incipit è il primo giorno di sanzioni, 2 ottobre 1935. I quaderni fanno largo uso di ritagli di giornali, spesso pretesto per il commento dell’autore. Questo primo diario in realtà è destinato ad estendersi ed abbracciare eventi centrali della politica estera fascista quali l’intervento italiano nella Guerra civile spagnola e la prima parte del Secondo conflitto mondiale. Vengono commentati i principali avvenimenti del conflitto, ampio spazio alla vicenda della morte di Italo Balbo in Libia. Il diario si interrompe il 4 febbraio 1943 perché l’autore parte militare. A questo punto, commenta Pagliano, “non c’è bisogno di questo diario certo per ricordare questa guerra”. Il diario viene però completato con altri ritagli rinvenuti in un cassetto nel 1946.
Il secondo diario, iniziato nel 1946 e intitolato “Parverum rerum liber” è destinato a raccogliere “tutto ciò che mi passa per la testa: cose giuste o sbagliate, tristi e liete, profonde e leggere, posso passare da un argomento a un altro del tutto diverso”. L’impianto dell’opera è il medesimo del diario di guerra e prevede una parte di commento e diversi articoli di giornale.
La scrittura dei due diari abbraccia undici anni di vita dello studente e ne testimonia il passaggio da avanguardista a studente di lettere e filosofia. L’autore si allinea alla propaganda fascista e la ripropone attraverso commenti e materiale a stampa. Non si ravvisa, apparentemente, rielaborazione dei fatti neppure a guerra terminata
Soggetti: guerra; sanzioni; Guerra Etiopia; Guerra civile spagnola; Seconda guerra mondiale; scuola; università

523. EPISTOLARIO AMOROSO OLIVARI POZZO

Consistenza: 230 carte: 5 biglietti postali, 15 cartoline illustrate, 13 fotografie, 200 lettere.
Natura del testo: lettere
Tipologia testuale: lettera
Luoghi: Spezia, Pola, Spezia, Augusta, Monfalcone, Egeo
Estremi cronologici: 1939-1945
Abstract: Si tratta dell’epistolario amoroso tra il marinaio Domenico Olivari (Ino) e la fidanzata Anita Pozzo (Nitta). Le lettere coprono un arco cronologico che va dal 1939 al settembre del 1943 e si interrompono in prossimità dell’armistizio. Tuttavia, aggregato al fondo, è presente una lettera del gennaio 1945 spedita da un tale Aldo ad Anita Pozzo nella quale si fa riferimento a recenti lettere di Ino arrivate a casa. Il contenuto delle missive è prevalentemente di carattere sentimentale e la guerra rimane sullo sfondo. Interessanti considerazioni sul rapporto tra la correttezza ortografica e l’autenticità delle lettere. Numerose descrizioni dei sogni notturni di Domenico. L’autore è incorporato nella squadriglia moto siluranti e si muove tra Spezia, Pola e il Mar Egeo; la fidanzata è residente a Camogli e Rocco. Al fondo sonno annesse diverse fotografie che ritraggono i due fidanzati.
Soggetti: guerra; marina militare; amore

524. EPISTOLARIO BONOMI ALFIO

Consistenza: 300 carte circa tra lettere e cartoline postali
Natura del testo: originali
Tipologia testuale: lettera
Luoghi: Concordia; Genova Sestri; Rapallo; Compienza
Estremi cronologici:
Abstract: Si tratta del carteggio tra Alfio Bonomi, partito militare per l'Etiopia e i famigliari. Nella lettera scritta alla moglie Zoraide il 28/11/1935 informa circa la partenza per l'Africa il 1/12/1935. La madre cerca in ogni modo di far ritornare Alfio a casa, avvalendosi della sua condizione di vedova (di qui produzione di certificati). Inizia una fitta e incessante corrispondenza. Dalla mamma e Zoraide riceve ben 77 lettere, 102 cartoline postali, 39 cartoline illustrate. A queste vanno aggiunte 8 lettere di amici e parenti, più 28 cartoline postali. Prima della partenza (1929-1930) riceve 4 lettere da ragazze che rifiutano la sua corte. In quegli anni Alfio lavora nell'officina di un fabbro. Le lettere scritte da Alfio sono 4. Dagli scritti degli si evince che Alfio ama il ciclismo e possiede una bicicletta che, alla sua partenza per Trento, affida alle cure di un caro amico. Un altro amico lo informa della mancata vittoria di Binda al Giro d'Italia (1932). Le lettere seguono formule rituali (saluti, richieste di informazioni e pacchi contenenti generi alimentari, capi di abbigliamento, piccole somme di denaro). In una lettera del 1940 la mamma fa riferimento alla raccolta del rame. Dalla vendita di una padella e un secchio ricava 38 lire. Lo informa sui prezzi di alcuni generi alimentari e della legna, arrivata a 30 lire il quintale. Zoraide, che probabilmente lavora come cuoca o cameriera, il 16/9/1935 esprime il timore delle eventuali sanzioni su benzina e petrolio. Dal 1941 le lettere sono inviate a "caro figlio e marito" a testimonianza di un invio congiunto suocera-moglie. Tra il 1939 e il 1940 Alfio diventa padre di una bimba affidata alle cure della nonna. Fanno parte del carteggio (5 foto di Alfio in divisa; una foto di Zoraide)
Soggetti: guerra d'Africa; sanzioni; seconda guerra mondiale

525. EPISTOLARIO BIANCHI-FABBRIS

Consistenza: 50 tra lettere e cartoline
Natura del testo: originale
Tipologia testuale: lettere
Luoghi: Pomponesco (Mantova)
Estremi cronologici: 1893-1894
Abstract: Si tratta d un epistolario amoroso di fine Ottocento. Si apprezza il passaggio da un registro molto formale ad uno decisamente più confidenziale. Interessante esempio di linguaggio amoroso, formule di saluto, epiteti, fraseologia erotica, allusioni, riferimenti più o meno espliciti a situazioni intime. Nelle lettere si trovano anche riferimenti ad aspetti della vita militare di Augusto. Emergono anche temi secondari di gestione e progettazione economica della vita famigliare, con particolare riferimento ad un'abitazione da acquistare in previsione del loro matrimonio.
Soggetti: amore; militare;