Abstract: Il fondo si compone di due documenti: un diario e una lettera.
La lettera manoscritta è opera di Sandro Gamma ed è indirizzata Gianni Figari, spedita da Torino il 19 gennaio 1949. La lettera accompagna un plico contenente il diario di guerra dell’autore che decide di condividerlo con il suo amico ed ex commilitone allo scopo di rinsaldare il loro legame e rievocare i momenti passati insieme sotto le armi.
Il diario abbraccia un tempo del racconto che va dall’8-9-43 al 29-3-44. Il testo è dattiloscritto ed è una riproduzione fedele dell’originale. A tal proposito scrive l’autore: “È scritto in una forma che lascia molto a desiderare, sono frequenti le ripetizioni e non mancano le contraddizioni. Ad ogni modo l’ho ricopiato fedelmente, senza modificare nulla”.
Il diario inizia con l’Armistizio, che coglie l’autore e i suoi compagni d’arme mentre questi si trovano di stanza a San Marco (Foggia). In principio si parla della notizia dell’Armistizio e delle possibili conseguenze. Segue l’arrivo dei tedeschi e la fuga dell’autore insieme con il gruppo di militari. I fuggiaschi hanno problemi nell’approvvigionamento di cibo e di vestiario borghese.
L’autore ha quindi attacchi di febbre malarica e viene ricoverato. Scrive pertanto la successiva parte del diario dal letto d’ospedale. Si riscontrano descrizioni degli spazi nosocominali e degli altri pazienti; la visita di una donna borghese recante doni ai malati; riferimenti a stati depressivi: “mi viene tanta nostalgia e voglia di piangere”.
Dall’ospedale si percepisce la vicinanza del fronte: “si sentono spesso, non molto lontane, delle grandi esplosioni, cannonate ed apparecchi. La guerra è vicina”. Riferimenti alla natura della guerra: “purtroppo siamo in piena guerra civile”. Il gruppo di militari era rimasto nei pressi dell’ospedale e faceva visita all’autore, ma dopo alcuni giorni i soldati decidono di partire verso nord. Rimarrà con l’autore soltanto Gianni Figari, futuro destinatario della lettera con annesso diario.
Uscito dall’ospedale viene richiamato all’armi insieme con il compagno Figari per servire dell’esercito badogliano. Intruppati, partono alla volta di Lecce. Segue vita regolare, a tratti monotona. Giunge la notizia del bombardamento di Torino, apprensione per i famigliari. Il diario non è completo e si arresta al 29 marzo 1944.
Soggetti: seconda guerra mondiale; armistizio; ospedale
Eventi straord.: armistizio 8 settembre
Luoghi racc.: Torino, San Marco (Foggia), Lecce, Salice, Guagnano, Manduria, San Severo